I ricercatori dell’Università di Liverpool hanno creato un robot scienziato dotato di una primprimitiva forma di IA.
L’automa può autonomamente portare a compimento con successo circa 100000 esperimenti all’anno.
Il Robot Scienziato
Partendo dal presupposto che alcuni esperimenti richiedono centinaia se non addirittura migliaia di ripetizioni e prove, l’Università di Liverpool ha adottato quella che potremmo definire come un’eccellente opportunità di automazione.
Gli scienziati del MIT, hanno quindi creato un robot “scienziato” che esegue un determinato esperimento, osserva i risultati e pianifica un follow-up … Ad oggi l’automa ha portato a termine tale esperimento per ben 100.000 volte nell’anno in cui è stato operativo.
Più precisamente, il robot effettua esperimenti nel campo della fluidodinamica, Quest’ultima, detta anche dinamica dei fluidi, è la branca della meccanica dei fluidi che studia il comportamento dei fluidi (ovvero liquidi e gas) in movimento, contrapposta alla statica dei fluidi; la risoluzione di un problema fluidodinamico comporta, in genere, la risoluzione di complesse equazioni differenziali per il calcolo di diverse proprietà del fluido, come, ad esempio, velocità, pressione, densità, e temperatura, in funzione dello spazio e del tempo.
La fluidodinamica coinvolge quindi molte forze complesse e imprevedibili, di conseguenza il modo migliore per comprenderle è ripetere gli esperimenti molteplici volte fino a quando emergono schemi.
La struttura sperimentale automatizzata
La struttura sperimentale automatizzata, sviluppata nel laboratorio di idrodinamica del MIT Sea Grant, esegue, analizza e progetta automaticamente e in modo adattivo esperimenti che esplorano le vibrazioni indotte da vortici (VIV).
Importanti per l’ingegnerizzazione di strutture oceaniche offshore come i riser di perforazione marina che collegano i pozzi petroliferi sottomarini alla superficie, i VIV rimangono in qualche modo un fenomeno non ancora del tutto chiaro per i ricercatori a causa dell’elevato numero di parametri coinvolti.
Quindi, le vibrazioni indotte dai vortici altro non sono che un disturbo che riscontra un importante rilevanza per la progettazione di navi che viaggiano per tragitti più o meno lunghi.
Reazione della comunità scientifica
Concludendo quindi, all’interno della comunità scientifica ormai tutti hanno scoperto un potenziale cambiamento di paradigma nella ricerca sperimentale, dove umani, computer e robot possono collaborare in modo più efficace al fine di accelerare la scoperta scientifica.
I ricercatori immaginano le applicazioni dell’approccio di apprendimento attivo base dell’ ITT per la ricerca sperimentale al’interno di più discipline, portando potenzialmente a nuove intuizioni e modelli in sistemi non lineari multi-input / multi-output.
All’inizio di quest’anno, Dixia Fan ha ricevuto un MIT Mechanical Engineering de Florez Award per “Outstanding Ingenuity and Creative Judgment” nello sviluppo di ITT.
Per ulteriori approfondimenti in merito: https://www.macchinasociale.com/robot-scienziato-lautoma-che-compie-esperimenti-in-totale-autonomia/