Tutti coloro che sono appassionati di fotografia, prima o poi si ritrovano a porsi la fatidica domana: Ma è meglio scattare in RAW o in JPEG? quale dei due formati è meglio utilizzare? Quali sono i vantaggi ed i svantaggi di usare l’uno o l’altro formato di file quando scattiamo una fotografia? Da un estratto del corso su Adobe Lightroom di Roberto Silvestro di zoomonpictures.it scopriamo le differenze tra i due tipi di file e quale scegliere secondo le nostre esigenze…
File RAW ed file JPEG
Entriamo subito nel vivo dell’argomento di oggi. Come sicuramente saprai, la maggior parte delle fotocamere moderne, ma anche gli smartphone di fascia medio-alta, producono due tipi di file quando scattiamo una fotografia: RAW e Jpeg. Ognuno di questi file ha le proprie caratteristiche e quindi vantaggi e svantaggi nel loro utilizzo.
Partiamo dai file RAW
Il RAW è un file grezzo, che contiene tutti i dati immagazzinati dal sensore della fotocamera durante la fase di scatto. Il RAW, detto anche negativo digitale, è un file piatto, ovvero non subisce alcun tipo di regolazione da parte del software della fotocamera. Esposizione, bilanciamento del bianco, toni o qualsiasi altro parametro non viene assolutamente ottimizzato. Per questo motivo quando apriamo una foto in formato RAW il suo aspetto è neutro, piatto.
Proprio per questi motivi il RAW è inutilizzabile nella sua versione nativa. Non può quindi essere stampato, pubblicato o condiviso direttamente, ma serve prima un processo di sviluppo e di conversione in un altro formato come tiff, jpeg ecc. Attraverso un apposito programma quale può essere Lightroom, capture one ecc.
Questo, se da una parte è un problema, quando abbiamo necessità di condividere subito le nostre fotografie, (penso per esempio ad un fotoreporter che deve inviare delle fotografie per la pubblicazione in tempo reale), dall’altra parte è un grosso vantaggio, in quanto, contenendo una grandissima quantità di informazioni, ti dà delle grandissime possibilità di regolazione e questo ti permette di recuperare foto potenzialmente errate. Per esempio è possibile recuperare foto sovra o sottoesposte, regolare con precisione un bilanciamento del bianco errato, lavorare sulla riduzione del rumore in maniera più efficace e precisa, ecc. Questo è un enorme vantaggio, non solo dal punto di vista tecnico nella correzione delle tue immagini, ma anche sotto il profilo creativo. Vedremo molti esempi nelle varie lezioni del corso.
File JPEG
Il file JPEG, invece, è un file compresso che subisce un processo di sviluppo da parte del software della fotocamera secondo dei parametri preimpostati dalla casa produttrice e che occupa decisamente meno spazio in memoria. Proprio questo processo di sviluppo interno alla fotocamera rende il file jpeg direttamente utilizzabile per la condivisione pubblicazione e stampa. Ma a causa di questa elaborazione, regolazione e compressione, molti dei dati catturati dal sensore vanno persi, e quindi ti da molte meno possibilità di correzione e recupero nel caso di errori in fase di scatto.
Se un jpeg è sovraesposto, o ha un bilanciamento del bianco errato, tendenzialmente dovrai tenerlo così, quanto meno avrai pochissime possibilità di recupero in post produzione rispetto ad un file RAW. Ti basta pensare che un file RAW viene salvato ad una profondità di 12/14 bit (ovvero più di 4000 livelli di luminosità) mentre un file jpeg viene salvato ad una profondità di 8 bit con soltanto 256 livelli di luminosità.
Questo vuol dire che il RAW può immagazzinare molte più informazioni nelle ombre e nelle alte luci. Cosa che fa la differenza soprattutto in scene in cui la gamma dinamica è molto ampia. (Se non sai cos’è la gamma dinamica trovi tutte le informazioni che ti servono nel corso di fotografia sul mio blog).
Ma quale usare tra i due tipi di file? Questa è una domanda che accende molte discussioni. Ma la verità è che non c’è una risposta uguale per tutti. Tutto dipende dalle tue necessità e dal tipo di utilizzo che vorrai fare delle tue fotografie. Riprendiamo l’esempio del fotoreporter che necessità inviare le foto prodotte in tempo reale e che per questioni di etica non può modificare le foto. In questo caso è conveniente scattare in JPEG anzi alcuni sono costretti a scattare in jpeg. Un fotografo sportivo che deve immortalare azioni molto veloci e si ritrova a scattare una raffica di foto per non perdere il momento, preferisce scattare in jpeg, perché avendo un peso decisamente inferiore riesce a mantenere la raffica più a lungo ed avere quindi una maggiore sicurezza di non perdere l’attimo. Ma se fai paesaggio, moda, ritratto, se scatti in studio, beh allora decisamente il formato migliore è il RAW.
Se non hai la minima intenzione di passare per la post produzione è inutile scattare in RAW, scatta in JPEG, ma se vuoi fare delle regolazioni anche di base alle tue fotografie o addirittura vuoi elaborarle in Photoshop, il RAW è la scelta obbligata.
È vero che le fotocamere permettono di salvare le fotografie in entrambi i formati simultaneamente, con il compromesso di un maggior ingombro in memoria e spesso è consigliabile settare questa opzione, anche per avere un back-up di emergenza in una seconda scheda, ma ci sono casi limite come quelli che abbiamo considerato poco fa in cui la scelta è davvero obbligata.
Questa è stata una breve e semplificata panoramica sui file raw e jpeg. Sono sicuro, però, di averti dato abbastanza elementi da considerare per scegliere il formato che più si addice al tuo flusso di lavoro. Se vuoi iscriviti al mio canale youtube attraverso il video qui sopra per seguire tutte le prossime lezioni ed imparare la fotografia e la post-produzione.
Ti aspetto…