Categoria: Generale

  • La chirurgia protesica mini-invasiva del ginocchio

    La ricostruzione del ginocchio artrosico con tecnica mininvasiva

    Chirurgo ortopedico
    Dr. Biazzo Alessio, ortopedico specializzato in chirurgia protesica mininvasiva del ginocchio e dell’anca

    L’artrosi del ginocchio, così come quella dell’anca, è una patologia degenerativa in continua crescita, sia perché stiamo assistendo ad un aumento progressivo della vita media, sia a causa dell’obesità e sedentarietà, anche se fattori genetici non ancora chiari partecipano alla sua eziopatogenesi. Le donne sono sicuramente più colpite degli uomini, a causa di un ruolo non chiaro degli ormoni estrogeni. In altri casi può essere secondaria a condizioni predisponenti come pregresse fratture, infezioni, radioterapia e malattie congenite e metaboliche. Il fattore di rischio più importante è comunque il peso, e questo spiega la sua alta incidenza negli Stati Uniti, dove dell’obesità è molto più frequente e dove il 20% degli over 50 è affetto da artrosi delle grosse articolazioni, cioè ginocchio e anca.  Sicuramente la prevenzione è il fattore più importante e consiste nella riduzione del peso corporeo e nell’attività fisica. Non esistono farmaci preventivi.

    Il trattamento varia e dipende dal grado di artrosi e dalle aspettative e richieste funzionali di ogni singolo paziente: quindi va impostato sulla base di ogni singolo caso. I farmaci più efficaci sono il paracetamolo, gli antinfiammatori e gli oppiacei.

    Il trattamento conservativo comprende inoltre la fisioterapia, allo scopo di rinforzare i muscoli e vincere le rigidità che si creano nell’articolazione artrosica. Il trattamento infiltrativo (acido jaluronico o cortisone) è indicato nelle fasi iniziali della malattia o come terapia alternativa in quei pazienti che non vogliono o non possono sottoporsi ad un intervento chirurgico. Nelle fasi avanzate della malattia, quando è compromessa la qualità di vita del paziente, è indicata la sostituzione protesica.

    Il ginocchio infatti può essere diviso in 3 compartimenti: femorotibiale mediale, femorotibiale laterale e femororotuleo. Con il termine chirurgia mininvasiva si intende quindi la sostituzione solo del compartimento danneggiato e artrosico, lasciando intatti gli altri e soprattutto il legamento crociato anteriore e posteriore, responsabili della stabilità e propriocezione del ginocchio stesso (cioè del fatto che il paziente riesca a sentire ancora come suo il ginocchio anche dopo la protesi). Utilizziamo così le protesi monocompartimentali (mediali, laterali o femororotulee) quando uno dei 3 compartimenti è danneggiato, o la combinazione delle stesse quando 2 dei 3 compartimenti sono artrosici. Quando invece tutti e 3 i comparti sono usurati si utilizzano delle protesi totali mininvasive, a risparmio del legamento crociato posteriore ed in alcuni casi selezionati anche del legamento crociato anteriore.

    L’età media dei nostri pazienti è di circa 65 anni ma questo non vuol dire che un paziente giovane con artrosi deformante ed invalidante non possa essere sottoposto a questo tipo di intervento chirurgico.

    Anche i pazienti giovani, che hanno una forma di artrosi con limitazione funzionale (spesso si tratta di una artrosi secondaria a esiti di fratture), possono sottoporsi a questo intervento, consapevoli però che tutte le protesi non hanno una durata eterna. Infatti tutte le protesi, sia del ginocchio che dell’anca, hanno una sorta di guarnizione in plastica (polietilene) che può usurarsi col tempo e dopo circa 20-25 anni (tempo variabile a seconda delle caratteristiche del paziente e soprattutto del suo peso) deve essere sostituita. Quindi più il paziente è giovane maggiori sono le probabilità che debba sottoporsi ad un altro intervento di revisione per sostituire la guarnizione in plastica. Ovviamente si tratta di un intervento che non avrà lo stesso impatto sul paziente, che avrà un recupero sicuramente più rapido rispetto al primo impianto protesico.

  • Cosa sai del tuo cane? e cosa non sai?

    Un italiano su tre ha almeno un animale domestico in casa è ovviamente il cane è l’animale più diffuso tra la popolazione. Conosco persone che al proprio amico animale ha creato un profilo sui social, addirittura qualche cane è pure diventato famoso e conosciuto in tutto al mondo. Perchè quando si ha un animale  capiamo cosa vuol dire essere amati incondizionatamente e tendiamo solitamente ad umanizzare anche loro sia nell’aspetto che nel cercare di capirli. Non sempre e cosa buona e giusta!

    Ma siamo sicuri di sapere tutto sui nostri amici pelosetti?

    La risposta sicuramente è no, ci sono tante domande a cui non sappiamo rispondere, e anche tante curiosità che vi lasceranno a bocca aperta.

    Innanzitutto partiamo con una perla…

    Nel mondo si perdono per motivi futili circa 10 mila cani e solo meno della metà riesce a riconciliarsi con il proprio caro. Una cifra spaventosa ed una triste realtà purtroppo. Fortunatamente grazie alla tecnologia ci sono dei buoni collari con buoni sistemi di gps per poter tenere traccia dell’animale ed evitare appunto spiacevoli smarrimenti. Infatti oggi il 70% delle famiglie, sceglie le vacanze pet-friendly.

    Quali sono le razze “migliori”

    Sono state classificate tre come le razze più intelligenti rispetto ad altri prendendo in considerazione tanti fattori tecnici che ora non sto qui a spiegarvi.

    Secondo questi test sono:

    -Boder collie

    -Barboncino

    -Golden retriew

    Davide e Golia

    Il cane più piccolo è il chiwawa. E il più pesante? Ovviamente  il San Bernardo.

    Cose che non sai

    Generalmente i cani aprono gli occhi dopo 12 giorni, vedono in maniera diversa da noi: meglio al buoi e con colori differenti, e non ci crederai hanno anche il senso dell’umorismo.

    Se vuoi saperne di più puoi leggere l’articolo completo di Gaetano Boncuore  su mrfanweb.it a questo link che segue: Cose che non sai sul tuo cane.

  • Le nuove tendenze nel rapporto tra avvocato e cliente: il legal design

    Quando si è davanti ad un avvocato non sempre si riesce a comprendere nell’immediato tutti i riferimenti di legge che il professionista è tenuto a fare, per spiegare una situazione e la strategia per affrontarla dal punto di vista legale. Questo significa che il cliente spesso può trovarsi in una situazione anche d’imbarazzo, seppure comprensibile, perché non avvezzo ad un linguaggio giuridico. Ecco che entra in campo la figura del legal designer. Cerchiamo di fornire spiegazioni più dettagliate.

    Cosa si intende per legal design?

    Il legal design è un approccio che si avvale di diverse tipologie di comunicazione, il quale mira a rendere comprensibile il dialogo tra il professionista legale e il cliente. Si tratta di una specificità della tendenza aziendale che prende il nome di desing thinking. Il legal design in particolare affianca gli avvocati per permettere loro di avere una interazione proficua e chiara con il proprio cliente. Il linguaggio giuridico spesso può risultare ostico, per questo interviene il legal designer. Tale figura mette a disposizione le proprie conoscenze tecnologiche per trasporre il testo della legge di cui si sta parlando in maniera più comprensibile, tramite un fumetto, un grafico, una mappa concettuale, un disegno. In questo modo il messaggio veicolato dalla norma risulta più comprensibile. Tale approccio permette di creare quindi una comunicazione ad hoc tra l’avvocato e il proprio cliente.

    Un’altra tendenza: la consulenza online

    Occorre poi ribadire quanto sia importante che un avvocato possa essere raggiunto in qualsiasi momento e da qualsiasi parte del globo. O meglio, ovunque si possa trovare una connessione. Da qui, lo sviluppo della possibilità di effettuare una consulenza online tramite i vari mezzi a disposizione con la rete. La consulenza avvocato online è importante quando il soggetto non può recarsi personalmente presso lo studio, e spesso evita che le persone finiscano per perdere la spinta a consultare un legale. Invece è sempre fondamentale potersi difendere e conoscere quale sia il proprio ruolo in una controversia.

  • Fornitori di luce sono Online: Wekiwi l’unico in Italia

    Fornitori di luce sono Online: Wekiwi l’unico in Italia

    Wekiwi: come nasce e di cosa si occupa?

    Wekiwi è un fornitore di energia elettrica che viene fondato nel 2016 in seguito all’idea di creare un nuovo gestore per l’energia che sia “smart” e che accessibile anche alle nuove generazioni, quelle nate con internet per intenderci. Wekiwi è infatti un fornitore che nasce e si sviluppa solo ed esclusivamente sul web, online. Prende forma da una parte del gruppo Tremagi che possiede, tra gli altri, anche il fornitore di energia elettrica Illumia (mercato libero). A tutti gli effetti, però, si tratta di una startup nata a Bologna e che si sviluppa e cresce a Milano.

    Il motivo di questo particolare nome

    Wekiwi è un nome abbastanza particolare e desueto, talvolta appare anche difficile da pronunciare. In ogni caso esso deriva dall’inglese We, che vuol dire noi, e dall’acronimo di kiloWatt (kiwi). Quel noi sta a rappresentare la volontà di essere una cosa sola con i clienti e di offrire un servizio più vicino alle esigenze di tutti gli utenti. Il cambiamento come obiettivo della startup per provare a smuovere il mercato e cercare di farlo diventare all’avanguardia.

    Tutto Online: ora anche le bollette

    Con Wekiwi la novità è proprio questa. Viene tutto gestito online, senza sportelli e con l’utente e il cliente al centro che può visionare chiaramente tutto ciò che gli viene proposto dal  fornitore e che, eventualmente, sottoscrive proprio con quest’ultimo. Il monitoraggio continuo di tutti i consumi è un’innovazione che ha portato anche altri fornitori storici a percorrere tale strada visto che è quella più prossima. Dal proprio smartphone, soprattutto, diventerà più semplice rendersi conto dei consumi e dei costi che mensilmente si affrontano, oltre al fatto che si potrà pagare in questo modo.

    Ovviamente Wekiwi ha un call-center e un servizio clienti a disposizione degli utenti per le informazioni meno chiare o per delucidazioni generali su consumi o su voci in bolletta.

    Se, però, il cliente vuole slegarsi completamente dal fornitore ciò gli permetterà di risparmiare ulteriormente in bolletta a fine mese. Ci riferiamo al fatto che se non viene coinvolto il call-center dal cliente ma c’è una totale gestione online, ci saranno degli sconti per l’utente. Così come se si sceglie un tipo di fatturazione diverso (ad esempio quello quadrimestrale è il più conveniente).

    Infine, Wekiwi e in egual modo moltissimi altri fornitori di luce ma anche di gas, hanno sviluppato delle App da mettere a disposizione dei propri clienti per i pagamenti online e per il monitoraggio più facile e veloce delle utenze.

    Attraverso l’App di Wekiwi si può infatti trasmettere anche l’auto lettura del contatore che, lo ricordiamo, è gestito dal distributore locale e non dal fornitore (Wekiwi non gestisce il contatore, tanto meno ne è il proprietario). Si può pagare tramite la domiciliazione bancaria, inserendo sull’app stessa i propri dati personali e quelli del conto corrente o della carta di credito sui cui il gestore può addebitare l’importo dovuto dal cliente.

    Per saperne di più sull’argomento visita il sito web bolletta-energia.it o vai alla pagina: https://bolletta-energia.it/pratiche/contatti/wekiwi.

  • Kit antifurto fai da te per la Sicurezza della Casa

    Kit antifurto fai da te per la Sicurezza della Casa

    Il principale deterrente per tenere fuori dalla portata delle nostre case i ladri è sicuramente rappresentato da un sistema di antifurto. Sul mercato oggi si trovano dei kit fai da te, installabili con semplicità, a prezzi che vanno dai 200 ai 500 euro. Offrono un buon grado di sicurezza e tengono lontani malintenzionati e potenziali ladri. Vediamo da vicino come deve essere fatto un kit, quali caratteristiche e componenti deve avere per assolvere ai propri compiti.

    Un kit solitamente è composto da centralina, sensore, qualche contatto magnetico e sirena d’allarme. Andiamo per ordine.

    La centralina è la testa pensante di tutto il sistema. Si installa solitamente all’ interno della casa, vicino l’ingresso principale. Questo per comodità, è più facile l’attivazione e disattivazione quando si entra ed esce di casa. Qualcuno però, all’ opoosto, la nasconde, per evitare che i ladri, una volta dentro, tentino di sabotarla. (altro…)

  • Una classifica dei 5 migliori tablet del 2014 al di sotto dei 600 euro.

    Una classifica dei 5 migliori tablet del 2014 al di sotto dei 600 euro.

    I tablet sono diventati sempre più negli ultimi anni parte integrante della nostra vita e si sono affermati come elemento del mercato dell’elettronica e dell’high-tech. In alcuni casi hanno persino sostituito il pc in alcune sue funzioni, tra cui ad esempio l’uso dei social media, la navigazione su siti e app di e-commerce, la fruizione di giochi, ecc… (altro…)

  • Controllare il proprio PC di casa da remoto

    Controllare il proprio PC di casa da remoto

    Oggi vi vorrei parlare di come poter controllare il proprio PC di casa da remoto utilizzando una connessione ad internet e un leggerissimo programma gratuito.

    Avere accesso al proprio computer di casa da remoto può essere utile in quanto vi permetterà di controllare le attività lasciate in sospeso come un download o il termine di un programma in esecuzione e molto altro ancora.

    Tempo fa era più difficile effettuare questo tipo di operazione perchè era necessario disporre di un indirizzo IP dedicato quando invece, per la maggior parte dei casi, si utilizzavano collegamenti ad internet con indirizzo Ip dinamico. (altro…)

  • Creare indirizzi email temporanei per combattere lo spam

    Creare indirizzi email temporanei per combattere lo spam

    Quante volte ci è capitato di scaricare la posta e trovarla intasata da centinaia di email spam o di offerte?

    Il più delle volte, proprio per la loro natura, queste email non  presentano link per disiscriversi portando cosi l’utente a perdere tempo per cancellare manualmente le email che il filtro antispam non riconosce.

    Coloro che inviano le email di spam ricavano i nostri indirizzi email da siti web, tramite l’utilizzo di software apposta, oppure li acquistano da agenzie che si occupano di vendere grossi database di indirizzi email.

    Il più delle volte ad inviarci le email spam sono proprio i siti web a cui siamo registrati che, attraverso la registrazione al sito, pensano di avere il diritto di inviarci email di qualsiasi tipo.

    Per tentare di risolvere questo problema possiamo utilizzare i servizi che permettono di creare indirizzi email temporanei a durata limitata.

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  • Come creare una rete locale facilmente

    Come creare una rete locale facilmente

    cavo lanOggi illustrerò i metodi per creare una rete locale casalinga in modo molto semplice e utilizzando diversi sistemi operativi.

    Se abbiamo più di un computer, la creazione di una rete lan può essere utile per la condivisione di files.

    Per collegare i vari computer tra di loro non è necessario avere lo stesso sistema operativo, ma basta semplicemente un cavo lan e un router o switch (se i computer sono più di 2).

    Ora illustreremo i vari scenari per collegare 2 computer con uguali o diversi sistemi operativi. (altro…)

  • Meglio ASP o PHP?

    Meglio ASP o PHP?

    La domanda che si pongono i programmatori alle prime armi sono le seguenti:

    E’ meglio studiare PHP oppure ASP?

    Qual’è il linguaggio migliore per incominciare a programmare?

    Beh rispondere a queste domanda non è facile per il semplice motivo che imparare a programmare è come imparare a parlare una nuova lingua. (altro…)